Il post EMO

24 dicembre 2009

Volentieri scriverei qualcosa che non sia maniaco-depressiva stanotte. Almeno stanotte. Quindi vi evito il disturbo. Buon Natale a tutti.

Era Amore?

22 dicembre 2009

Continuazione di un post intitolato “Che cos’è l’amor?” – disperso negli archivi del blog.
Ispirato da un post su Facebook.

Sta arrivando il Natale, tutti sono più buoni: sarà la cioccolata che si mangia a produzioni industriali durante ‘sto periodo. Direbbe un cannibale. Io mangio cioccolatini torinesi, né svizzeri né Novi a quanto leggo dalle carte che verranno appallottolate nel momento dopo: lo uso per concentrarmi. Su Facebook ogni tanto ci scappa un tag di quelli ironici, come la foto di un black-metaller che ti augura un buon periodo natalizio, ogni tanto ci scappa il post (il solito?) sull’amore.

Perché l’amore? Dov’è? Quand’è? Com’è? Ma è grave?
Quanto tempo gli rimane? Potrà camminare come prima? Una serie di domande a cui la mia mente ha dato da 2 anni fa in poi la solita risposta: Tasto Off se si vuole interrompere il processo. Bobby Fischer quando perse una delle partite per il titolo mondiale contro Boris Spassky pianse per due ore di fila nella sua stanza d’albergo per aver accettato un dannato gambetto di Re. Era amore pure quello?

Robert James Fischer, Boris Vasil’evič Spassky: tra i due una scacchiera, un pavimento di otto per otto quadrati con lato di 54 mm che sapeva di testata nucleare, come quelle che l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche minacciava di lanciare contro il governo americano. Come quelle che gli Stati Uniti d’America ha sganciato su Hiroshima e Nagasaki, sciogliendo migliaia di corpi come se fossero cubetti di ghiaccio dentro la bocca di un vulcano. Come il napalm sparso per l’intero Vietnam e che continua tutt’ora a mietere vittime innocenti: bambini cui i genitori non sanno dare una spiegazione significativa sul loro avere tre gambe o non averle proprio.

Robert Fischer e Boris Spassky: Grande Maestro a quattordici anni il primo, a diciotto il secondo. Loro due, una scacchiera, le bombe H e il Vietnam. Era amore pure quello?

Luci A San Siro

15 dicembre 2009

Tirando le somme, l`aggressione a Silvio Berlusconi ha prodotto solamente il classico nuvolone di paroloni politichesi pronto ad essere tirato via dal vento impetuoso del tempo che scorre. E non lo dico metaforicamente perchè stamattina mi son svegliato con la voglia di poetizzare la mia giornata iniziando da quando ho pettinato i peli sotto le ascelle. Lo ammetto, su Facebook ero diventato fan di Massimo Tartaglia, Aldo alla notizia ha rispost E sei una minchia mandandomi il link dell`articolo tempestivo scritto da Gomez e Travaglio sull`accaduto: credo che qualche ora fa hanno cancellato la pagina dei fan, che visitandola l`ultima volta ne contava quasi ottantamila. Se dovessi tirare le somme sull`accaduto non c`è nulla che non fosse già in aria da qualche tempo a questa parte. Berlusconi da una parte ha avuto la fortuna di imbattersi in questo presunto malato di mente, ma avrei voluto sentire i commenti a caldo che ne sarebbero scaturiti e le conseguenze immediate se questi fosse stato uno studente fuori sede che paga 1200 euro di affitto al mese o un padre di famiglia che lavora in un cantiere edilizio e porta a casa 1000 euro per sfamare una famiglia di 4 persone. In Italia siamo figli di un pressapochismo che ha permesso di far andare al governo un mafioso come Mr. B. così come hanno permesso l`aggressione ai suoi danni. Io penso che non si debba mai trattare un problema politico se prima non vengono analizzati pienamente le premesse sociali, quelle economiche credo siano chiare ed evidenti a chiunque abbia a che fare con il mefistofelico rapporto di simbiosi che il denaro assume da una certa età in poi: Berlusconi è innanzitutto il prodotto di una mentalità vaga di popolo che si ha nel nostro Paese, è la conseguenza di una crisi della politica italiana iniziata da Tangentopoli e che ora tutti si ostinano a reputarla come una macchietta televisiva. La gente è stufa di pensare, quindi il primo che propone idee vaghe e retoriche aggiungendoci un maquillage perfetto diventa il nuovo idolo di milioni di italiani che preferiscono passare la giornata davanti la TV a sbraitare imprecazioni contro l`arbitro di una Juve-Inter pilotata a tavolino da ambo le parti che parlare con i propri figli del loro compagno di scuola morto per overdose. In America, sebbene con qualche dubbio, hanno mosso il culo: le elezioni di Obama hanno portato una ventata di freschezza nelle stanze ammuffite della Casa Bianca, ma gli per effetti veri e propri, se di innovazione stiamo parlando, ci vorranno degli anni. In Italia si ha paura di portare qualcosa di nuovo in meccanismi assicurati certi da decenni, è come rifiutarsi di cambiare i cerchioni distrutti di una Cinquecento perché non ne producono più: persino uno dei miei vicini, che tratta la sua Cinquecento come un terzo figlio, si è reso conto che cambiarli era indispensabile.

Nuovo Blog

14 dicembre 2009

Cosmo è un nuovo blog dove raccoglierò nel tempo scritti miei e di chiunque voglia mandare proprie opere da pubblicare su questa specie di webzine. L’intento generale è quello di stimolare alla scrittura, il mio intento era di ritornare a scrivere racconti brevi ispirati alla fantascienza (il titolo e il tema del blog ricalcano questa mia intenzione). Ma ovviamente non è un vincolo a cui devo essere legato né tantomeno i visitatori che intendono mandarmi i loro scritti.

Classifica Immoralia #24

13 dicembre 2009

Volevo segnalare un gruppo psichedelico pisano che sono andato a sentire stasera al Borderline. Si chiamano Strange Flowers, e dopo il concerto ho avuto la voglia matta di comprare i loro album. Qui trovate la loro pagina su MySpace. Buon ascolto.

Classifica Piatti: 1. Tubular Bells – Mike Oldfield; 2. Eat The Phikis – Elio E Le Storie Tese; 3. Get Up – Richie Kotzen; 4. Sehnsucht – Rammstein; 5. Quatour Pour La Fin Du Temps – Olivier Messiaen

Classifica Single: 1. Ave Maria – Igor Stravinskij; 2. Remember – Richie Kotzen; 3. Radio Ga Ga – Queen; 4. Burattino Senza Fichi – Elio E Le Storie Tese; 5. T.V.U.M.D.B. – Elio E Le Storie Tese

Essere Scacchisti

12 dicembre 2009

Liberamente ispirato da “Essere Tedeschi” di Totentanz.

Parlare in notazione sintetica e ridere mentre tutti ti guardano pensando Questi matematici. Lo pensano anche i fisici.

Poesia Banale

10 dicembre 2009

Se solo i venti di Giove
non avessero la forza
per radere al suolo
una montagna

Ti porterei nella Grande Macchia Rossa
sul mio tappeto magico
come in un lungometraggio Disney:
un Aladino venuto dallo spazio.

So che odi le banalità
ma quando ti vedo leggere
queste righe buttate lì
ritorni cogli occhi bambina

E la voglia di volare
nessuno te la toglie più.

Classifica Immoralia #23

8 dicembre 2009

Ok, sembra sia arrivato il momento di riprendere sta cazzo di Classifica. Belle cose son successe in questa settimana e so già che, per il principio di uguaglianza, alla prossima mi arriveranno delle inculate allucinanti. Ma fino a quando ho il mio caro iPod da 160 Gb ritornato dalle fornaci della Apple dopo esser stato nel limbo degli oggetti elettronici finiti in acqua nulla può scalfire la mia allegria. E ora beccatevi sti cinque album e sti cinque singoli del cazzo!

Classifica Piatti: 1. Avalon – Roxy Music; 2. Vol. 1 – Brunori Sas; 3. Elio Samaga Hukapan Kariyama Turu – Elio E Le Storie Tese; 4. Ten – Pearl Jam; 5. Linea Gotica – Consorzio Suonatori Indipendenti

Classifica Scapoli: 1. More Than This – Roxy Music; 2. Slave To Love – Bryan Ferry; 3. Once – Pearl Jam; 4. Light My Fire – Doors; 5. Nubi Di Ieri Sul Nostro Domani Odierno (Abitudinario) – Elio E Le Storie Tese

E dato che tutte le testate giornalistiche specializzate in critica musicale stanno facendo la loro Top Ten dei dischi del decennio, per festeggiare il primo anno della Classifica metterò la Top Twenty degli album più ascoltati nel giro di quest’anno. Siccome vi vedo entusiasti, vi saluto con un PROT gigantesco.

Cosmo – Premessa

7 dicembre 2009

[Rigrazio Tito Lucrezio Caro, Bartolomeo Spinoza, Charles Darwin, Albert Einstein, Carl Sagan, Karl Marx e Oscar Wilde. Senza di loro questo post sarebbe stato schifosamente sconnesso, più di quanto non lo sia in realtà.]

Quando si è nella propria casa si sente costantemente il desiderio di uscire, soffocati da quella monotonia che avvolge le quattro mura. Ma non appena si poggia un piede al di fuori di essa, ecco comparire l’agorafobico istinto della protezione, e in questi casi l’universo diventa troppo grande, infinito; anche quando siamo lontani anni da quel tetto che ci ha concepiti, la paura di essere avvolti nell’anonimato del cosmo ci assilla ogni giorno. Non è la Morte la vera paura, è il terrore di essere dimenticati che comanda le nostre azioni. Mi rendo conto di essere più piccolo di un atomo se penso a Giove e le sue lune, insignificante quando osservo gli anelli di Saturno, inutile studiando la Luna e le maree. Ma nello stesso tempo mi sento più vicino a casa se tento di concepire nella mia mente la distanza dal Sole di Plutone, più rilassato quando analizzo il diagramma Hertzsprung-Russell e immortale mentre leggo qualcosa sui Quasar. Non sono meraviglie, non sono opere di un Dio metafisico, che prima di Galileo era posto sopra le nuvole e ora lo pongono al di là di qualsiasi legge, anche metafisica, non sono frutto di un caso riconducibile ad una serie sconcertantemente fortuita di numeri, non una beffa quantistica né accozzaglia di formule matematiche. Sono corpi vivi in un organismo più complesso, amo concepirlo così il nostro universo, organizzato come un corpo umano non per vivere e sopravvivere, ma per esprimere vita. Non c’è stringa, quark, atomo, molecola, proteina, cellula, animale, montagna, pianeta, galassia e ammasso locale che non esprima la voglia incessante di ricevere e dare vita da quello che ci circonda. Un immenso corpo in simbiosi con tanti altri corpi, legati da un patto che il solo esprimerlo in termini di spazio-tempo ha reso la vita difficile a qualsiasi uomo abbia tentato di trovare una chiave di lettura valida per questo enorme progetto. Valida, ovvero, universale. Sembra paradossale, ma non ho mai creduto che il Cosmo si sia mai posto il problema di trovare una legge che concretizzasse i miliardi di enti presenti al suo interno. E’ come una grande festa dove qualsiasi persona, anche quella che entra solo per bere un bicchiere d’acqua è invitata. Anche se passasse di lì per caso, sarebbe invitata comunque. Concepita così la vita umana sembrerebbe un incredibile spettacolo di cabaret dove anche un’atroce tragedia deve essere presa alla leggera. Quel modo di comportarsi non è esprimere,  è comportarsi da idioti. E’ un concetto talmente grande ciò che ho scritto in questo post che non riesco neanche a trovare termini, esempi e controesempi adatti per esprimerlo al meglio, ho bisogno di tenerlo ancora dentro per farlo maturare meglio. Intanto queste sono le premesse, sono i punti chiave che mi permettono ogni mattina di alzarmi e non trovare una scusa per far prevalere l’agorafobia che ho in corpo.