Questo è

9 settembre 2009

Un post rabbioso, per tutte le volte che mi sono incazzato inutilmente
Un post romantico, per ringraziare tutte le donne che, amandole profondamente, non me l’hanno mai data
Un post comico, per tutte le volte che ho generato figure di merda e scene deliranti
Un post triste ma-non-triste-come-gli-emo-triste-il-giusto, per ogni persona che è andata via

Un post in incognito, dato che fra un’ora esatta viaggerò per nove ore verso l’ignoto
Un post esperto, perché farò nuove esperienze
Un post festoso, perché chi mi conosce dopo la mia partenza festeggierà
Un post funerario, perché qualcuno vorrebbe scavarmi la fossa
Un post al contropiede, ché quelli di sopra non hanno ancora capito che per ragioni anagrafiche la fossa gliela scaverò io

Un post estivo, anche se siamo a Settembre e tira un vento incredibile
Un post autunnale, perché è l’una e mezza e in Australia fanno tutti i fighi con la tavola da surf
Un post natalizio, ché due mesi passano come il vento
Un post invernale, ché sto parlando del Natale ma in realtà rosico perché c’è chi ancora si fa il figo con la tavola da surf

Un post grazioso, perché non smetterò di dirvi “grazie”
Un post salutare, perché i saluti non si risparmieranno mai finché vita non ci separi
Un post antibiotico, per dire a una certa persona che dal farmacista non ci sono andato

Un post di merda, perché non vi ho detto nulla di quello che avrei pensato di dirvi ma che in realtà non dicevo veramente di pensare di dirvelo pensandolo di non dirlo.

Ci si vede, bella gente!

a F.

Puoi Scrivere

25 luglio 2009

I versi più strazianti che memoria umana possa ricordare
metafore ad alto livello mistico per chiederti il perché
celare, tra le parole, i più grandi interrogativi che l’uomo si sia mai posto.

Ma quando ti passa davanti una vita,
quando vedi andarla via nell’attimo stesso
in cui ti accorgi che l’acqua di un fiume
non è mai la stessa

Ti abitui al cambiamento
ma non a perdere qualcosa
trascinata via dalla corrente

Puoi scrivere e struggerti l’anima
per anni e secoli futuri
non si smetterà mai di girare
dalla parte sbagliata.

Dalla strada che percorro per andare in paese, si vedono le luci del suo cimitero. Stelle di una piccola e remota galassia, fatte di candele e fuochi fatui. Almeno i morti hanno la loro ragion di essere, alla mia indelicatezza di vivere. Vivo con la sensazione che l’anima sia putrida come la carne che regge: mangiata dalle larve e defecata dalle falene, per la sua pesantezza di vita. Vorrei vivere, ma il mio annullarmi di continuo per qualcos’altro o qualcuno mi trascina nel vento vorticoso della solitudine interiore. Non stare soli davanti uno specchio e basta, ma stare soli davanti uno specchio e rendersi conto che dentro di me altro non c’è che un’immensa ed eterna valanga. Al ritorno a casa, le pochi luci della città ancora velano il cielo stellato, da casa mia il cimitero non si vede, e le nubi fanno anche la loro parte. Se solo potessi vedere uno scorcio di cielo notturno questa serata si poteva anche evitare dal definirla inutile.

Sciopero

14 luglio 2009

Gli stronzi, e quelli che lo diventeranno. Non per necessità, come mangiare o andare a dormire, ma per sopravvivere. Strano, mi era stato detto di vivere in società. Nella vita si possono prendere due strade principali: essere stronzo, oppure diventarlo. Ma non è una scelta definitiva. E’ come il biglietto dell’autobus, puoi decidere di farlo oppure di occupare un posto gratis fino a quando non ti si presente davanti il controllore.

Passerei le ore a parlare con te. Della musica, del modo in cui fanno politica in Italia, dell’ultimo libro di Camilleri, delle poesie di Baudelaire. Per poi interrompere cinque minuti, il tempo di portare il cane fuori e scoprire che non ci sei più. Il giorno dopo poi si ricomincia la vita com’è finita la sera prima: tra un grido di qualche pensionato che litiga con la moglie fuori dal balcone e il lamento del cane che vuole la sua mela mattutina: il pasto del guerriero di casa. Passare la giornata davanti il computer, scarabbocchiando su Paint e sfogliando le ultime foto di un’estate appena partorita da Madre Natura, tra tempeste, treni deragliati e terremoti irrefrenabili. Le uniche crepe che ancora non ho visto sono però quelle che questo CD di Keith Jarrett mi sta riaprendo minuto dopo minuto, un tempo ne ricordavo posizioni precise, dimensioni e orientamenti. Ora sono io il vago ricordo di quelle ferite: un ammasso di carne putrefatta viscida e seviziata dai film pornografici e da quelli sentimentali: la beffa d’esser cresciuto tra sole donne, l’inganno di averle comprese. Ecco ora l’intermezzo con Billy Joel. Il tutto si fa ancora più confuso e tragicamente ironico, se l’ironia fosse un dolore lancinante al petto che non si chiama amore, ma miocardite. Dopo non saprei dire con certezza cosa si cela alla fine dell’album, sperando semplicemente di non ritrovarmi con l’ennesima notte insonne fatta di fobie e piccole speranze, come i Baci mangiati dopo esser stati con lei, che si rivelano sempre le grandi cazzate durante una storia, ma fanno talmente bene che quasi quasi prima di andare a dormire ne prendi un altro per gli incubi, dato che l’acchiappasogni non funziona più come un tempo da quando si è rotto uno dei fili. Il solito colpo di fortuna: fra tutti gli incubi, passano sempre quelli peggiori.

ZERO!!!

E’ finito un progetto, che onestamente è andato sempre più arenarsi verso la fine. Nonostante tutto, almeno credo, il livello è stato sempre decente, quindi meglio chiudere in bellezza. Magari col botto, che comprare un po’ di tritolo fa sempre bene. Chiudo col botto, ma io non scriverò null’altro oltre a queste tre righe scarse. Lascio lo spazio a questi commenti.

Casamorta: Beh, sai, succedeva spesso che Harrison fregasse le tipe a Clapton e viceversa… poi per farsi perdonare suonavano qualche assolo l’uno sull’album dell’altro! 🙂

Mopaga: Casamorta mi ha battuto sul tempo col riferimento a Clapton 🙂 comunque a scanso di equivoci, io ho semplicemente ironizzato sulla non-avvenenza della Ono nel mio commento (non l’ho affatto accusata di stregoneria uhuhuh). che poi si amassero davvero non l’ho mai messo in dubbio, ma non è da escludere che, nonostante l’amore, Lennon potesse comunque essere succube di lei. Ad ogni modo, quand’anche fosse, kiss e nefrega 🙂

Kosmogabri: Si, per Patti Boyd. e l’ha sposata. Poi sempre per lei l’ha presa Clapton. e gliel’ha portata via, l’Eric al George. Storia famosa. Uno dei più noti rock’n’roll triangle.

Kosmogabri : Ah! battuta sul tempo, prima non c’erano i commenti vostri :-d

Caravan: Layla era dedicata a lei. Si di dice (lei lo dice) che poi è stato Harrison ad infilarsi nel letto di Lory Del Santo… Che di santo ha solo il cognome! :d

Casamorta: Sembra di stare dal barbiere/parrucchiere…

The Punisher: Ah ah ah ah… se avessi recensito Ciao2001 del 1971 i commenti sarebbero stati esattamente gli stessi!! :-))

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ZERO!!!

Minima Immoralia #199

30 giugno 2009

Sento spesso dire Con le nuove tecnologie le distanze tra le persone sono state pressocché annullate, ma rimane il dilemma se sia giusto o meno parlare con una persona dall’altro capo del mondo di cui non si sa quasi o del tutto niente. Secondo me non hanno perso in contatto diretto tra un individuo e un altro, ma in continuità: trovatemi voi una persona che almeno una volta non si è lamentata della connessione che ha fatto saltare la sua chat con l’amico che non sentiva da una vita (o magari la web chat piccante con una ragazza brasiliana o una videoconferenza tramite Skype…). Il problema sulla giustezza o meno del non avere un rapporto estetico, di kantiana memoria, con l’individuo che si ha di fronte non me lo pongo neanche, dato che da buon seminerd il 40% delle mie poche amicizie me le sono costruite tramite internet. Intanto mi rendo sempre conto di più che i miei minima immoralia sono diventati poco Minima e per niente Immoralia… Sarà la coscienza sporca che mi impone a eliminarli per sempre dal blog.

(meno uno)

Dovrei scrivere un post dedicandolo a Michael Jackson? Forse, ma non ho materiale soggettivo sufficiente per poterne parlare bene, nel peggiore dei casi. La prima volta che ascoltai interamente una canzone di MJ, le più famose bene o male le si conosceva per spezzoni nelle pubblicità o nei film, fu il video di Cry, dove lui sbucava verso la fine del video insieme a quella muraglia di gente che si teneva per mano collegando tutto il mondo. Non ricordo quanto tempo fa, forse durante il periodo del passaggio dalle elementari alle medie poiché ero entrato nel tunnel dei videogiochi targati Pokémon; ricordo che mi fece un po’ impressione, questo è un ricordo nitido. Tre anni fa poi, spinto da una curiosità marcata Mtv, comprai il suo CD più famoso e poi nulla più, amavo e amo tutt’ora in particolare Man In The Mirror, ché ha segnato in me un periodo di svolta. Altro non mi viene, i ricordi in questo periodo sono ptroppo confusi per metterli bene in ordine e fare un post decente, quindi mi limito a dargli un ultimo saluto e un grazie.

Classifica Piatti: 1. Making Movies – Dire Straits; 2. Abbey Road – Beatles; 3. Paolo Conte (Sparring Partner) – Paolo Conte; 4. Le Canzoni D’Amore – Francesco De Gregori; 5. Pazza Idea – Patty Pravo

Classifica Singoli: 1. Un’Ora Fa – Fausto Leali; 2. Man In The Mirror – Michael Jackson; 3. Via Con Me – Paolo Conte; 4. Satellite Of Love – Lou Reed; 5. Vendo Casa – Lucio Battisti

(meno due)

Minima Immoralia #197

23 giugno 2009

Se ne sentono cazzate nell’arco di una giornata intera, non oserei nemmeno farne la stima di una vita. Fenomenali sono alcune trovate per giustificare lo scarso rendimento a scuola, altre invece sono solamente un macchinoso intento per velare intenti più subdoli (non me ne voglia il popolo italiano, ma il motto meno tasse per tutti sa di incredibile presa per il culo: qui lo dico e qui lo nego). Certe volte ho l’impressione che nel corso dei secoli l’italiano è sempre stato l’idea platonica del cazzaro, di quello che parla solo per il gusto di sprecare ossigeno, cosa molto grave, dato che sta iniziando a scarseggiare molto di questi tempi. Non partiamo già con le polemiche, lo faccio anche io, ora siete contenti? E’ un problema questo dell’ossigeno perché l’Italia, essendo un paese relativamente piccolo, non può disporre di grossi quantitativi del caro gas di cui i polmoni vanno ghiotti. Vi siete mai chiesti perché in America sparano stronzate dalla mattina alla sera? Quelli hanno un intero continente dove vengono create le sorti di tutta l’atmosfera terrestre: da escludere forse è il Texas, dato che deserto e mucche di certo non producono ossigeno. Qui in Italia abbiamo bisogno di una cosa essenziale e di un’altra di minore importanza. Innanzitutto, un gigantesco depuratore d’aria, magari creato da Carlo Rubbia, in grado di eliminare le castronerie dette da ogni singolo cittadino, e magari anche un depuratore di persone, in grado di togliere tutte le stronzate dalla testa degli italiani. Poi però mi si accuserebbe di creare un regime dedito alla censura, quindi meglio che me le tengo per me queste considerazioni.

(meno tre)